CASCIA E TERRITORIO
Il territorio casciano si caratterizza, come nell’antichità, per un’organizzazione territoriale costituita da villaggi e castelli disposti negli altopiani circostanti intorno alle pianure centrali di Padule, Gubbiano, Piano Acuti.
La città conserva la rocca nella sommità del colle e tratti di mura di difesa che la delimitano, nelle quali si aprivano otto porte.
I villaggi e i castelli intorno alla città, di cui oggi sopravvivono trentasei frazioni, sono in prevalenza organizzati in gruppi di tre disposte su ogni terrazzamento che si affaccia sul pendio che ospita Cascia e sul piano di Padule.
Gli abitati hanno conservato sin dal Medio Evo l’organizzazione tripartita, ereditata dai siti più antichi, con tre paesi su ciascun altipiano. Un’organizzazione tipica dei periodi preromani che si conserva con un castello fortificato con torre di avvistamento e due villaggi dediti all’agricoltura e alla pastorizia, in continuità con il castelliere, il vicus e l’ocar italico, sabino nel nostro caso.
Alcuni esempi a proposito dell’organizzazione descritta: Valdonica, Castel S. Giovanni e Fustagna; Fogliano, Puro e Colforcella; S. Giorgio, Cargara e Castello di S. Giorgio; Atri, Giappiedi e Paterno; Poggioprimocaso diviso nei tre nuclei distinti di Colle Curioso, Spinacresce e Pié della Villa; Avendita, Colle di Avendita e Corona; Cerasola, Colle di Usigni e Piandoli, e così per gli altri.
Per comprendere l’organizzazione difensiva del territorio della Repubblica Casciana, dal periodo medievale, proponiamo la seguente cartina, con in rosso i castelli casciani e in nero i castelli confinanti.
Tutti i castelli facevano riferimento alla grande torre della rocca di Cascia e a quella di Ocosce, posta in posizione emergente. Tutte le torri erano collegate con un sistema di segnalazione a triangolazione per mezzo del quale ogni torre comunicava con la precedente e la successiva.
Oggi sopravvivono soltanto le torri di S. Giorgio, Collegiacone, Poggioprimocaso, la casa torre di Colforcella e parte della torre di Rocca Tervi.
Di tutte le altre è possibile riscoprirne solo i ruderi quasi sempre in mezzo ai boschi, da dove sorvegliavano le zone di confine soprattutto quelle di stato con i castelli di Civita (Sassatelli, Terra Rossa, Scala dei Signori, Rencelli) e di Chiavano (con i Chiavanello, Colcanale e Moscione). Ritrovare i ruderi di questi castelli potrebbe essere una bella caccia al tesoro!
A cura di Emili Egidio